Nel panorama motociclistico in questi ultimi tempi è un fiorire di “Treffen” un’ pó da tutte le parti; al fianco dell’originale Elefantreffen nella mitica buca di Solla, sono stati creati diversi eventi per vivere la moto anche d’inverno tra neve e ghiaccio, accrescendo la voglia di vivere le due ruote anche con temperature rigide e asfalto innevato.

Ma il gruppo dei Transalpisti Folli è voluto andare oltre, andando a conquistare il Passo alpino più alto aperto d’inverno…il Passo Bernina…2330 mt. di neve, freddo e adrenalina.

È stato così creato un evento – il Berninatreffen – in cui si avrebbe avuto la possibilità di affrontare severi paesaggi invernali e tornanti glaciali sempre più in alto, lassù dove le moto vanno solo d’estate.
Si sono presentati all’appello in sei, ognuno con l’entusiasmo della grande avventura, ognuno con la voglia di provare a guidare in condizioni estreme e molto particolari.

L’avvicinamento è stato progressivo per non congelarsi subito nelle prime ore della mattinata e un bel cappuccio a Chiavenna ha riportato un’ pó di calore nei corpi dei valorosi.
L’avventura vera e propria è iniziata subito dopo la dogana, quando i sei motociclisti sono entrati nel mondo congelato della Val Bregaglia: prati e cascate hanno lasciato il posto a cumuli di neve e pareti di ghiaccio ciclopiche, tutto nel giro di pochi chilometri.

Ben presto ci siamo trovati ad affrontare il primo ostacolo – il Passo Maloja – un toboga alpino reso ancor più insidioso da lingue ghiacciate che tagliavano per traverso i tornanti; fortunatamente la strada era abbastanza pulita per non aver nessuna difficoltà ad arrivare in cima.

A 2.000 mt. l’aria era molto fredda e il paesaggio rifletteva la tipica atmosfera da settimana bianca; ci guardavano tutti un po increduli salutando con sorrisi e gesti di approvazione del nostro coraggio.

Poco più avanti, tra il lusso di Sainkt Moritz, abbiamo assaporato la sensazione di essere parte del jet-set e, a nostro modo, un’attrazione pittoresca di questo fantastico paesaggio.

Mancava l’ultima parte del viaggio, quella più difficile e avventurosa, la salita al Bernina.
La strada, sul lato svizzero, si è dimostrata pulita e gradevole fino a pochi km dal Passo, quando in pochi chilometri è diventata una insidiosa lastra di ghiaccio/misto neve.

Ma laddove la difficoltà aumenta, l’impresa acquista valore e tutti e sei hanno raggiunto (in un modo o nell’altro) il cartello del Passo con gran soddisfazione e un po di incredulità riguardo il valore di ció che era stato compiuto.

Mancava solo una cosa a questo punto…un bel piatto di pizzoccheri per festeggiare l’impresa !!!
Solo in quel momento, guardandoci negli occhi, abbiamo compreso di esser veramente….dei Transalpisti Folli !!!

