Organizzare giri in moto per i Transalpisti Folli non è sempre facile e banale, perchè negli anni sono stati abituati al meglio del meglio della Lombardia e sono ormai diventati esigenti e dal palato sopraffino, peró anche stavolta con molto studio ed esperienza siamo riusciti a far qualcosa di speciale.

Partenza “dal solito posto” alle ore 9 e via sulla famosissima strada che porta da Lecco a Bellagio, sulla sinistra ammiriamo i nuovi lavori del lungolago di Malgrate, la nuova piscina di Parè, gli sky surfer e la costa lariana orientale.
Arriviamo a Bellagio giusto in tempo per il traghetto che riusciamo a prendere “al volo come Fantozzi” prima che parta per Cadenabbia.


Arriviamo a Menaggio in perfetto orario e ci uniamo ai comaschi per completare il gruppo odierno…tutti pronti e si va !!!
La prima parte del giro sarà alla scoperta della Val Cavargna, valle laterale rispetto alla direttrice Porlezza/Menaggio.
Partiamo subito con circospetto timore sia per le condizioni della strada che per la ristrettezza della carreggiata che richiede attenzione e mano lesta nei cambi di direzione; gli indigeni al nostro passaggio cercano di rendere più interessante l’escursione con acqua ghiacciata mista olio sui tornanti.
L’aspetto della Val Cavargna è di sicuro selvaggio e suggestivo e ti porta migliaia di chilometri lontano dalla mondana e turistica Porlezza che in realtà dista solo pochi minuti.
Sosta in testa alla valle giusto per scambiare qualche parola con i Cavargnü e riscendiamo per la sosta del pranzo; la strada della discesa non è da meno e regala a tutto il gruppo sensazioni di stupore e leggero brivido.
A Porlezza troviamo anche Orlando, che oggi era furioso perchè non gli si accendeva la moto, ma il gruppo gogliardico ha cercato subito di metterlo a suo agio facendogli passare parte del nervoso e della tensione.
Da Porlezza siamo ripartiti e siamo risaliti verso Ponna al fine di raggiungere il rifugio Boffalora; nonostante qualche toppata sul percorso, alla fine siamo riusciti ad imbroccare la strada giusta e la sterrata per l’Alpe Colonno: vi erano un pó di dubbi sulle condizioni di questo tratto che si è invece rivelato in realtà meno preoccupante e impegnativo di ció che ci avrebbe atteso dopo.
Arrivati al Boffalora il gruppo si è diviso tra temerari e prudenti: i primi sono saliti sino al Rifugio Venini, i secondi hanno atteso al Boffalora con una sosta pranzo.
Il tanto temuto percorso per il Venini si è in realtà rivelato poca cosa e in breve tempo i temerari sono giunti a destinazione godendosi l’ampiezza della vista e l’indiscusso fascino della zona circostante.


Ridiscesi al Boffalora abbiamo invece scoperto che le difficoltà sarebbero iniziate ben presto laddove invece non erano attese.
Il tratto più brutto di tutto il giro è stato tra Pigra e il Rifugio Boffalora: neve, buche, foglie, rami, canaline dissestate…un campionario di difficoltà da considerare con attenzione per non rovinare la bella escursione.
Giunti a San Fedele ci siamo rifocillati e le strade del gruppo si son divise non prima di grandi saluti e promesse di nuovi incontri; il gruppo principale si è diretto quindi di nuovo sul Lario per approfittare della luce neoprimaverile che permette ormai di gozzovigliare tra curve e panorami fino a tardi.
Argegno, Menaggio, Gera Lario, Colico, Corenno, Dervio, Bellano (merenda), Varenna, Mandello, Lecco.
Son le 19.15 e per essere il 16 febbraio far quasi 300km non è male.



